Il ciuccio permette al neonato di rilassarsi e calmarsi nei momenti di malessere e di pianto inconsolabile. A livello emotivo, proprio come il seno, ha un effetto consolatorio legato al bisogno del contatto con la mamma.
È normale, quindi, che molti bambini trovino in questo strumento un senso di rassicurazione o anche solo un mezzo per scaricare la tensione. Non solo, si è anche osservato che il ciuccio porta grandi benefici perché riduce il rischio di morte in culla e, in caso di nascita prematura, aiuta a sviluppare le abilità di suzione ancora deboli.
Come abbiamo detto, l’uso del ciuccio va regolamentato. Il suo utilizzo infatti, a lungo andare, può causare problemi di linguaggio, deglutizione atipica e malocclusione dentale. Esiste quindi un’età specifica per togliere il ciuccio?
La risposta perfetta non esiste. Molti studi scientifici, però, sostengono che l’età ideale per togliere il ciuccio è intorno ai 3 anni, massimo 4. Va ricordato comunque che ogni bambino è diverso e questo influisce anche sull’età giusta per cambiare le sue abitudini. Se ti accorgi che il tuo bambino è pronto per togliere il ciuccio dalla sua routine prima del previsto puoi provare a cogliere l’occasione per farlo.
Probabilmente i primi giorni il bambino sarà molto irritabile, avrà difficoltà ad addormentarsi da solo e chiederà il ciuccio più volte durante la giornata. Ma nel giro di 2-3 giorni si abituerà a questa assenza.
Abbiamo stilato una serie di consigli da seguire per evitare che togliere il ciuccio diventi un momento traumatico per il tuo bambino.